Altri +50 mln per il Servizio Civile: possibile un bando record

Apprendiamo che la Commissione Bilancio del Senato ha concluso ieri l’esame del DL Fiscale (S. 1274 – 155/2024), provvedimento che contiene il rifinanziamento del Fondo per il Servizio Civile Universale (articolo 1, comma 3). In particolare, è stato approvato l’emendamento del Senatore De Carlo (FdI) che ha previsto il rifinanziamento del Fondo nella misura di 270 milioni di euro per l’anno 2024 (+50milioni), in luogo dei 220 milioni previsti nella formulazione originale.

Considerati i fondi attualmente stanziati nonchè il 70 mln di euro di fondi residui a disposizione del Dipartimento Politiche Giovanili e SCU, quello del 2024 potrebbe diventare un bando record da quasi 70.000 posizioni pur essendo finanziato con soli fondi nazionali. Si è infatti superato tale cifra solo nel 2022 grazie al finanziamento per due terzi con il PNRR. 

Apprezziamo l’intervento fatto dal Governo e l’emendamento presentato dall’On. De Carlo che dimostrano una scelta chiara e positiva nei confronti del Servizio Civile che finalmente vede riconosciuto il grande impatto sociale ed economico che il Servizio Civile ha nel Paese. 

Con questi numeri e la riserva del 15% nei concorsi pubblici introdotta nel 2023 per tutti gli ex volontari SCU potremmo aspettarci un vero record anche in termini di candidature con il prossimo bando. 

All’Unione Nazionale Servizio Civile aderiscono 73 Enti Titolari di accreditamento all’Albo SCU

Sede legale: Roma
Presidente: Gianluca Sannino
Direttore: Giovanni Rende
Tel. 346 412 4510

Condividi:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Altri articoli:

II assembla nazionale Unione: condivisa l’esigenza di cambiamento

Il 29 novembre si è tenuta a Milano la II Assemblea annuale dell’Unione Nazionale Servizio Civile, con la partecipazione di rappresentanti dell’intero sistema SCU, incluse istituzioni, enti e reti associative. Il tema principale è stato il futuro del Servizio Civile, con focus sulle criticità del sistema di assegnazione delle posizioni agli enti SCU. L’Unione, attraverso un manifesto pubblicato sul proprio sito, ha denunciato problemi come l’ineguale distribuzione geografica e settoriale delle posizioni, l’imprevedibilità delle valutazioni e la scarsa attivazione di meccanismi di garanzia regionale. Questi fattori ostacolano investimenti strutturali e continuità degli interventi, lasciando territori senza operatori SCU. Le reti presenti hanno condiviso tali difficoltà, aprendo a discussioni su possibili soluzioni.